Perché pagare di più? Allora prendiamo nota di tutte le deduzioni e detrazioni scaricabili con il 730 e non scordiamole in fase di dichiarazione.
La fase di dichiarazione dei redditi riferiti all’anno d’imposta dello scorso 2023 si avvicina: come possiamo quindi farci trovare pronti con la certezza di pagare esattamente quanto dovuto? Nulla di meno ma, neanche, nulla di più: cosa che per molti contribuenti, che lungo la loro intera vita professionale si sono impegnati a versare fino all’ultimo centesimo, davvero non risulta così semplice e “scontato”.
Ed il motivo è presto detto: non sempre si indicano in dichiarazione tutte le deduzioni e le detrazioni di cui si ha diritto. E quindi si finisce con il pagare più di quanto effettivamente dovuto, senza ottenere i rimborsi spettanti – direttamente in busta paga o sul cedolino della pensione – e senza ridurre l’imponibile con conseguente diminuzione del carico tassativo.
Dunque occorre attenzione, proprio per non rischiare di andare – letteralmente – oltre i propri doveri di cittadinanza e versare allo Stato anche quanto lo Stato non ci richiede. Partiamo quindi da una considerazione di base e definiamo cosa siano le detrazioni e le deduzioni: ebbene, le detrazioni sono uno sconto effettuato sull’IRPEF già versata o da versare; le deduzioni invece sono un taglio sulla base imponibile. Passiamo quindi dalla teoria alla pratica e vediamo alcuni esempi.
Per riportare deduzioni e detrazioni correttamente sul modello 730/2024 dobbiamo utilizzare il “Quadro E” del documento. All’interno di questo quadro vanno inserite le informazioni delle spese scaricabili, tanto per detrazioni quanto per deduzioni, come le spese farmaceutiche, le spese per le visite mediche di base, specialistiche e di analisi, per l’eventuale acquisto di dispositivi medici e per l’acquisto e la manutenzione di veicoli e di cani guida per disabili.
Ciò è possibile sia per il contribuente, sia per famigliari a carico e – badiamo bene – anche per famigliari non a carico affetti da patologie esenti. Ed oltre alle spese sanitarie, anche gli interessi sui mutui consentono la detrazione, pari al 19% per la parte di interessi pagati attraverso le rate versate nell’anno d’imposta 2023. E la stessa percentuale di detrazione viene applicata anche ai casi di intermediazione immobiliare.
Ed ancora: spese scolastiche e universitarie, spese veterinarie, spese funebri, spese per le attività sportive di figli a carico, spese per il personale di assistenza in casa, così dome donazioni ed erogazioni liberali, spese sulle assicurazioni sulla vita e contro infortuni, calamità naturali, disabilità, rischio non autosufficienza e trasporto pubblico, ancora al 19%.
Mentre al 26% possono essere scaricate donazioni ad Associazioni No Profit e a partiti politici, al 30% ed al 35% le donazioni agli Enti del Terzo Settore, ed al 50% per la maggior parte dei Bonus di ristrutturazione degli immobili. In altre parole: le voci sono davvero numerose ed includerle tutte contribuisce ad una significativa riduzione dell’imponibile.
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